Argentina –Di seguito pubblichiamo l’intervista rilasciata da mister Leonardo Argentina in esclusiva per la Redazione di TuttoCalcioGiovanile

I campionati giovanili sono ormai fermi da parecchie settimane, nel frattempo la Redazione di TuttoCalcio Giovanile  ne approfitta per intervistare alcuni addetti ai lavori.

Oggi è la volta di mister Leonardo Argentina tecnico del Gubbio Under 17 attualmente primo in classifica nel Girone D del Campionato Under 17 Serie C.

1) Buongiorno Mister, da quanto tempo allena e quali squadre ha guidato finora?

“Buongiorno a Voi, sono al mio diciottesimo anno consecutivo. Ho iniziato per caso all’età di 19 anni grazie al Professore Fernando Sebastiani e al compianto Giuseppe Angeloni che mi diedero l’opportunità di cominciare allenando i bambini dell’ ATLETICO GUBBIO. Ricordo l’atmosfera dell’epoca, giocavo come un matto con quei ragazzini e loro imparavano i primi rudimenti in allegria.

Successivamente ho attraversato e vissuto quasi ventanni in tutte le categorie del settore giovanile principalmente incentrato nelle due storiche scuole calcio cittadine: l’ATLETICO E IL FONTANELLE in cui sono anche riuscito ad inaugurare un settore tutto rivolto alla crescita del movimento femminile. Nel mio cammino ho intrapreso anche esperienze a Città di Castello e Santa Maria degli Angeli con la categoria Allievi, più una bellissima parentesi con i grandi in Promozione con la storica Tiberis di Umbertide. Un vissuto enorme di esperienze dai risvolti umani, sportivi e sociali grazie al quale mi sento un autodidatta fatto a strati che si sono sovrapposti e sedimentati.

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2) Quest’anno Lei è alla guida del Gubbio Under 17. Dopo 18 gare disputate siete riusciti a conquistare il primato con 42 punti, si aspettava questo percorso così positivo da parte della sua squadra?

Sapevo che l’ossatura cardine era quella della categoria Under 15  protagonista fino ai Quarti di Finale per lo Scudetto di categoria, onde per cui ero molto fiducioso. In cuor mio ero convinto sin dall’inizio che con il lavoro avremmo potuto fare un bellissimo campionato e giocarci l’accesso alla fase finale. Poi il procrastinarsi degli eventi ci ha portato a fare un girone di ritorno eccezionale permettendoci di recuperare 10 punti alla battistrada Ternana.”

3) Dopo quale gara vinta Lei ha capito che questa squadra sarebbe potuta arrivare lontano?

Paradossalmente la molla mi è scattata dopo l’unica partita persa in casa contro la Viterbese. Sotto di due reti a fine primo tempo, e in inferiorità numerica contro una squadra molto forte fisicamente, si sarebbe potuti naufragare. Nella ripresa, invece, siamo rientrati con una rabbia e una determinazione tanto da raggiungere il 2-2 e ho pensato anche di vincerla, ma purtroppo all’ultimo secondo abbiamo perso. Ma questo è anche il bello del calcio.

Dopo quella partita feci tanti complimenti ai ragazzi e rincarai la dose dicendo che erano un gruppo straordinario e avremmo fatto grandi cose insieme.

4) Alla 3^ e alla 14^ giornata avete giocato il doppio confronto contro la Ternana perdendo 2-0 all’andata e pareggiando 2-2 al ritorno. Nonostante abbiate conquistato solo 1 punto su 6 disponibili contro le ferette, dopo 5 mesi in cui la Ternana è stata prima in classifica, siete riusciti a febbraio a scavalcarla. Ci racconta come sono andate le due gare contro la Ternana?

“Sono state due gare molto equilibrate. A Terni una bellissima giocata di Falanga e un nostro errore madornale sono stati i deterrenti che hanno rotto gli equilibri. Posso poi dire che le ferette hanno legittimato questo primo successo con un grande secondo tempo, patendo una doppia inferiorità, non permettendoci di rientrare in partita con una grossa applicazione difensiva.

A Gubbio, invece, sotto di due reti grazie alle belle giocate di Lamberti e Falanga, abbiamo avuto la forza mentale di rientrare grazie alle prodezze di Ceppodomo e Costantini, cercando nel finale addirittura di vincerla davanti ad un grande pubblico. Il derby ha rappresentato proprio una bella cartolina per il calcio giovanile umbro e non solo.”

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5) Ci può indicare 2 o 3 squadre del vostro Girone che a suo avviso, avendole affrontate, Le hanno dato del filo da torcere?

“Guardi non è una frase fatta, ma tutti i colleghi hanno improntato delle formazioni veramente organizzate ed attrezzate. Ogni gara è stata per me un arricchimento culturale e assoluto bagaglio di crescita. La Fermana mi è piaciuta per spirito, organizzazione e combattività, poi Andrea Bruniera è un signore del calcio e si nota che nel suo essere uomo di sport c’è un vissuto importante con Montebelluna ed Atalanta.

Anche la Casertana mi ha molto impressionato per la mentalità sempre incentrata a comandare il gioco, con i mister Di Nardo prima, e Platone poi che hanno svolto un lavoro eccellente. Vorrei menzionare anche la Paganese di mister Matrecano che ha preso parte al campionato con un roster sotto età lavorando maggiormente con i 2004 e schierando contro di noi addirittura un 2005 come Campanile.

Credo che la federazione dovrebbe alla fine riconoscere una nota di merito anche a tutte quelle realtà che operano in tal senso, a prescindere dalle graduatorie,  elevando il vero aspetto fondamentale: la prospettiva.”

6) Durante il campionato anche la Nazionale Italiana U17 di mister Arrigoni s è accorta di voi convocando qualche ragazzo. Chi ha vestito la maglia azzurra del suo gruppo?

“Federico Ruggeri è stato in pianta stabile nella selezione azzurra, seguito dal conterraneo Costantini nell’amichevole di Verona. Poi anche Lentini, Ragnacci e Roscini hanno fatto qualche fugace apparizione in maglia azzurra.”

7) Da tempo siamo a casa a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. Come vive le giornate e come riesce a stare vicino ai suoi ragazzi?

“Personalmente cerco di aggiornarmi il più possibile seguendo molto anche il futsal di cui sono un fanatico patito. Per quanto riguarda i ragazzi siamo in contatto costante attraverso le piattaforme multimediali e assieme al professore Campanelli aggiorniamo il programma settimanale per i lavori individuali.

Nello specifico a me tocca la parte tecnico-tattica con elaborati video magari di qualche club europeo su situazioni che verranno poi analizzate assieme alla squadra. Credo, infatti, che oggi l’allenatore debba essere anche un grande motivatore, stimolando nei giovani non solo una coscienza professionale. ma anche una processo di conoscenza relativo al gioco in tutte le sue sfaccettature.”

Si ringrazia la società AS Gubbio per la gentile concessione dell’intervista

Intervista a cura di Piero Vetrone