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Ci sono storie che spesso nascono nel mondo del calcio, e ne vale poi la pena raccontarle. Sono storie che magari partono da una situazione negativa, ma attraverso esperienza, voglia, determinazione, passione e il grande amore per ciò che si fa, possono anche far intravedere col tempo lati positivi da raccontare a tutti…

Oggi la nostra Redazione vuole raccontare la storia di Luca, un giovane ragazzo di Cava Dè Tirreni, umile, professionale e con tanto amore per il calcio.

Luca Bisogno è nato il 26 maggio 2003, attualmente istruttore all’interno della scuola calcio “Millenium” a Salerno. Luca è un istruttore a questa età perché purtroppo 5 anni fa ha scoperto di avere un problema fastidioso alla schiena. Col passar del tempo (circa due anni fa) questo danno fisico ha costretto il ragazzo a lasciare il calcio.

Ma non definitivamente!

Infatti, mister Luciano Carafa, Presidente e Allenatore della Millenium, propone al ragazzo di restare “in famiglia”, di seguire una nuova strada e di iniziare a fare esperienza anche con lui “allenando i più piccoli”. Mister Carafa (ex giocatore della Cavese) conosce bene Luca avendolo cresciuto fin da piccolo nella sua scuola calcio e due anni fa gli ha indicato, quindi, questa nuova strada.

Per Luca “mister Luciano” è stato e sarà come un secondo padre, non smetterà mai di ringraziarlo per questo magnifico regalo. Quest’anno Luca coadiuva mister Antonio Marinari nel gruppo 2009 composto da 30 bambini, insieme anche a mister Alessio Mogavero che seguono, consigliano e danno indicazioni a Luca senza sosta.

In questa stagione sportiva, con un gruppo composto da 10 bambini, hanno affrontato il campionato “Libertas Bronze” vincendo tutte le partite ad eccezione di quella contro l’ “Alfonso Di Giorgio”. Quest’anno ha regalato agli stessi tante soddisfazioni anche nei vari Tornei (durati un giorno), la Millennium 2009 ha portato a casa primi e secondi posti. Questi risultati sono il frutto del lavoro messo in campo non solo da Luca ovviamente, ma soprattutto da Mister Marinari e Mogavero.

Luca non vuole però solo raccontare la sua storia, ma vuole mandare un messaggio a tutti i ragazzi che giocano a calcio….

Noi non viviamo mai di vittorie sul campo, di trofei e medaglie. Noi viviamo solo per i sorrisi e la felicità che regaliamo ai nostri bimbi, ogni loro sorriso è una medaglia, ogni “ti voglio bene mister” è una Champions League vinta! Lasciamo ad altri i trofei, medaglie, le luci della ribalta, noi ci teniamo stretto tutto ciò che riceviamo dai nostri piccoli grandi campioncini.
Ai miei piccoli campioncini, e soprattutto ai miei amici del settore giovanile della Cavese, dico che nel calcio per realizzare un sogno è necessario far diventare la maglia per cui giochi la tua seconda pelle.

Anche se una persona è timida, il calcio aiuta a superare questi ostacoli con la forza e l’energia che questo magnifico sport trasmette.cPer realizzare un sogno, oltre che essere forti e complici, bisogna sempre credere nelle proprie doti. Bisogna continuare a lavorare senza mai sentirsi arrivati, ma la cosa più importante è conoscere la parola sacrificio, che è alla base di tutto. Per raggiungere una meta c’è bisogno di tantissimo allenamento, umiltà ed avere i piedi per terra.

Il rapporto umano e la professionalità sono due elementi che devono stare alla base di tutto, senza, sarebbe inutile intraprendere qualsiasi sport.
Nel calcio, ma anche in tanti altri sport, i due ingredienti fondamentali sono: l’anima e il cuore perché è soprattutto divertimento e passione.
Infine, questo sport può solo dare e non togliere, dare amore per la maglia…
Concludo, dicendo che per me questo è solo l’inizio di un lungo cammino e mi pongo l’obiettivo di arrivare a livelli sempre più alti nel tempo. Il mio unico sogno è quello di essere un’allenatore/direttore di una squadra professionistica….”