Intervista: continua il nostro viaggio alla ricerca di mister, dirigenti e altre figure del calcio pronte a rispondere alle nostre domande.
Ecco le parole rilasciate alla nostra Redazione dall’Osservatore EMILIO MUCCIONE che vanta già parecchie esperienze vissute con squadre PRO, sia a livello di settore giovanile, che i prima squadra.
Oggi è la volta dell’Osservatore Emilio Muccione, pronto ad affrontare l’esame di Direttore Sportivo a Coverciano.
1) Buongiorno Emilio. Quando e per quale motivo per te è scattata questa forte passione per la figura dell’Osservatore nel calcio?
“Buongiorno a voi. Per quanto mi riguarda non è stata una vera e propria passione, ma una vocazione che ha scelto me tanti anni fa e, a distanza di tempo, posso ritenermi davvero fortunato. A mio avviso, senza andare personalmente sui campi, non può esistere il lavoro da Osservatore.”
2) Certamente il lavoro svolto sui campi è fondamentale per un Osservatore di calcio. Da quanto tempo gira per i campetti di periferia e quali sono le esperienze vissute finora?
“Ufficialmente sono circa 10 anni che giro per i campi, da quando venni eletto miglior osservatore in un corso a Reggio Emilia. In quell’occasione ci portarono a vedere una partita tra una squadra neroverde ed un’altra azzurra, poi scoprimmo che il match in questione era Sassuolo-Empoli.
Il Sassuolo vinse 4-1 ed io fui l’unico a relazionare il difensore centrale dell’Empoli MATTIA VITI che aveva subito 4 gol. Tutti gli altri aspiranti osservatori scelsero di relazionare i calciatori del Sassuolo, ma a mio avviso l’unico calciatore giovane di prospettiva era Mattia Viti, classe 2002, che attualmente gioca nella Fiorentina, ma con esperienza vissuta, qualche anno fa, anche a Nizza nel campionato in Francia.”
3) In questi anni ha avuto modo di collaborare con alcune società o Agenti F.I.F.A.?
“Per cinque stagioni sportive ho collaborato con la Cavese occupandomi del settore giovanile. Dopo due anni il Presidente Santoriello disse che ero sprecato per il settore giovanile e mi promosse anche in prima squadra restandoci per tre stagioni.
Oggettivamente abbiamo fatto un ottimo lavoro portando molti calciatori tra i professionisti tra cui Mario Barone, Mattia Maffei, Francesco D’Amore ed altri. Sabato scorso ha giocato titolare nel Sorrento, in prima squadra, il classe 2008 Mattia Esposito che presi alla Cavese all’età di 12 anni.
Per quanto mi riguarda la scoperta più importante è Panios Katseris che attualmente gioca in Ligue 1 in Francia e lo scorso anno marcò un certo Mbappe’.
L‘emittente Sky disse che Katseris era stato preso in Italia dalla Cavese e per me è stata una grande soddisfazione. Tra l’altro vidi personalmente il ragazzo ad Angri in serie D. Mi riempiono il cuore di orgoglio queste gratificazioni e mi spingono a fare sempre meglio il mio lavoro.
Infine, ho collaborato un anno con la Turris, un anno alla Casertana, entrambe squadre in Lega Pro, un anno con la Spal in Serie A ed una stagione con la Rappresentativa Nazionale Italiana che ha partecipato al Torneo di Viareggio.
4) Di quale città è originario?
“Sono nato e vivo a San Gregorio Magno, un piccolo paese della provincia di Salerno. E’ molto più difficile svolgere questo lavoro in periferia rispetto a chi vive nelle grandi metropoli, ma ciò mi stimola a cercare di fare sempre meglio il mio lavoro con passione, dedizione, grinta e presenza “giornaliera” sui campi per OSSERVARE chi realmente merita di fare, a mio giudizio, uno step successivo.”
5) Quali sono i suoi obiettivi a lungo termine?
“Sto studiando per abilitarmi ufficialmente in qualità di Direttore Sportivo a Coverciano. Ad aprile dovrei sostenere l’esame discutendo la tesi e, nel frattempo, fortunatamente le offerte non mancano. Sono abituato a lavorare in una certa maniera con progetti a lungo termine, quelli a 3 mesi non fanno parte del mio MODUS OPERANDI.
Un buon progetto deve avere minimo una durata triennale per riuscire ad intravedere qualcosa del lavoro svolto nei primi 2 anni.”
6) Ci spiega la differenza tra Scouting attivo e Scouting passivo?
“C’è differenza tra Scouting attivo e Scouting passivo. Il mio modo di lavorare è assolutamente il primo quindi SCOUTING ATTIVO dove bisogna andare personalmente sul campo scegliendo i calciatori e non lo SCOUTING PASSIVO dove i calciatori me li portano “altri” e devo scegliere tra quelli “NON PRONTI” che mi portano, come detto, “altre figure”.”
7) Anche quella tra Scouting video e Scouting dal vivo?
“Personalmente uso abbastanza la piattaforma WYSCOUT per la fase di video-analisi. Infatti, tramite WYSCOUT scelsi di prendere all’epoca l’attuale attaccante della Cavese Daniele Sorrentino, Malcore attualmente grande bomber, Achik, De Cristoforo e consigliai vivamente a grandi direttori sportivi dì serie A (amici miei) Niccolò Pisilli che giocava nella Primavera della Roma e l’attaccante Openda, attualmente alla Juventus che giocava in Olanda nel Vitesse, ora valutato circa 40/50 milioni di euro”.
Però, dopo una prima scrematura a video, è fondamentale OSSERVARE i calciatori dal vivo perché la percezione che ti regala l’OSSERVAZIONE dal vivo, non te la potrà mai dare quella a video.”






