ASD Di Roberto-Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17, 18 (A-B e Lega Pro), Primavera 1, 2 e 3.

La nostra Redazione ha intervistato in esclusiva Nunzio Di Roberto, ex calciatore fino a pochi mesi fa della Cavese, ma anche di tante altre squadre negli anni passati, attualmente Presidente della scuola calcio “ASD DI ROBERTO” sita nella zona flegrea di Napoli.

Di seguito le parole rilasciate da Di Roberto che si è soffermato non solo sul suo passato, ma anche sulla sua scuola calcio prossima a festeggiare il quarto anno dall’apertura.

1) Ciao Nunzio, ci puoi raccontare dove ha avuto inizio la tua carriera da calciatore, in quali scuole calcio sei cresciuto e dove hai giocato nell’ultimo anno?

“Buongiorno a Voi, ho iniziato a giocare a calcio all’età di 9 anni iscrivendomi alla società Puteoli. Dopo due anni mi sono trasferito al Napoli e ho effettuato tutta la trafila con la maglia azzurra dai Giovanissimi fino alla Primavera. Ricordo la grande emozione dell’esordio avvenuto a Firenze contro la Fiorentina in serie B.

Conservo ancora un bel ricordo di tutta l’avventura vissuta col Napoli, ma nutro tantissimo affetto anche per gli istruttori, dirigenti e amici conosciuti alla Puteoli. Dopo l’esperienza in azzurro ho militato in tanti club, tra questi Foggia, Cittadella e Salernitana fino a chiudere la mia storia col calcio giocato qualche mese fa con la Cavese, club di Cava Dè Tirreni in cui mi sono divertito tanto.”

 

2) Il 22 maggio 2017 rappresenta per te una data da ricordare in quanto, assieme al tuo amico d’infanzia Pasquale Giacobelli, avete dato vita alla scuola calcio “ASD DI ROBERTO”. Ci puoi svelare com’è nata l’idea di far nascere nella tua zona questa società?

“Sì, hai detto bene. Il 22 maggio 2017 per me rappresenta una data importante: l’apertura della mia scuola calcio Asd Di Roberto. Sin dall’inizio della mia carriera, il mio sogno era quello, una volta appesi gli scarpini, di portare avanti questo progetto assieme al mio amico d’infanzia Pasquale Giacobelli. Quel giorno è stato meraviglioso, erano presenti più di 400 bambini e vederli, ridere, divertirsi e condividere emozioni con loro è stato bellissimo. Ad oggi siamo pronti ad aiutare i ragazzi, vi aspettiamo nella zona “Montagna Spaccata” a Pianura, quartiere periferico di Napoli, per far vivere tante emozioni ai vostri figli.”

3) Qual è l’organigramma della scuola calcio ASD DI ROBERTO?

“Svolgo il ruolo di Presidente da quest’anno in quanto riesco maggiormente a dedicarmi alla scuola calcio con tanta dedizione oltre al ruolo di Direttore Tecnico e Generale e Istruttore della classe 2007, mentre il mio amico Pasquale è Vice-Presidente, Il Direttore Mennato invece cura l’Attività di Base.

Organigramma:

Presidente Nunzio Di Roberto, Vice-Presidente Pasquale Giacobelli, Direttore Generale Nunzio Di Roberto

Direttore Tecnico Nunzio Di Roberto, Direttore Tecnico Attività di Base Canelli Mennato.

Aic Segreteria Area Marketing Valerio Vitale, Responsabile Portieri Marco Oro

Istruttori: Raffaele Buono, Giuseppe Giaccio, Francesco Chianese, Benedetto Esposito, Gianluca Di Roberto

Lino Soriano, Luca Muriano, Nunzio Di Roberto, Valoroso Alessandro

Raffaele Cortese, Pasquale Colimoro, Servizio trasposto: Paolo Imbriani

 

4) Quanti giovani avete ceduto a club professionistici in questi primi 3 anni di vita?

In circa tre anni possiamo già ritenerci soddisfatti sulle cessioni. Abbiamo mandato in Lega Pro e Serie B in totale otto ragazzi, di cui due alla Salernitana, due alla Juve Stabia e quattro alla Cavese. E’ bellissimo dare la possibilità ad un ragazzo cresciuto nella tua famiglia di approdare nel professionismo dopo che li hai visti sudare, sacrificarsi e impegnarsi al massimo negli allenamenti e nelle gare di campionato.”

5) Dopo pochi mesi dall’apertura, la scuola calcio “ASD Di Roberto” è diventata affiliata al “Progetto Junior”
del Dipartimento dell’Associazione Italiana Calciatori che ha a capo l’ex Campione del Mondo Simone Perrotta. Ci puoi spiegare nel dettaglio come è nata questa affiliazione e di cosa si occupa?

“Dopo l’apertura della nostra scuola calcio, la collaborazione con il Dipartimento Aic Junior del Presidente Simone Perrotta rappresenta l’altra nostra soddisfazione. Già conoscevo qualche figura importante del Progetto Junior e una volta capito che le loro idee, progetti e valori combaciavano con i nostri, allora abbiamo accelerato per creare questa unione.

Vedo tanti ex calciatori che collaborano con questo Progetto importante e spesso scendono da noi per organizzare incontri formativi per valorizzare al meglio i ragazzi. Nella nostra scuola calcio è presente un Istruttore A.I.C del Dipartimento e osservarlo mentre lavora, consiglia e spiega dei concetti ai ragazzi è bellissimo.”

 

6) Sin dal 2017 che ruolo hai assunto e di cosa ti sei occupato all’interno della scuola calcio. In che modo la gestirai nel prossimo futuro?

“Fino a pochi mesi fa mi era impossibile essere spesso al campo a causa degli impegni che avevo ancora da calciatore professionista pur mettendoci la massima dedizione per stare con i ragazzi. Infatti, nei fine settimana mi trovavo sempre in ritiro, ma la scuola calcio era nelle mani di ottimi istruttori qualificati, seri e ciò mi rendeva tranquillo. Da quest’anno ho smesso di giocare e sono molto presente al campo con i ragazzi cercando di trasmettere loro rispetto, educazione e valori della vita. 

Sono padre di tre figli e mi rendo conto benissimo che quando vai sul campo hai enormi responsabilità con i ragazzi. Ringrazio Dio per l’opportunità che mi sta ancora dando e mai come in questo momento davvero difficile e complicato i ragazzi hanno bisogno di sognare, credere e di essere protetti da una guida.”

7) Il calcio giovanile ormai è fermo da un anno a causa della pandemia scoppiata a seguito del Covid-19.
Come immagini il futuro di questi giovani e che idee apporteresti per una rapida ripresa?

“Sono sincero: siamo noi che dobbiamo prima cambiare per metterci sulla giusta via e insegnare qualcosa di nuovo ai ragazzi, alle famiglie e altri addetti ai lavori se possibile. Vedo spesso persone che si spacciano per procuratori, dirigenti pronti a contattare genitori e promettere loro provini per i figli o addirittura di farli acquistare da club professionistici.

Mi capita di imbattermi in scuole calcio che credono di essere dei settori giovanili professionistici trattando i giovani come numeri invece di farli sentire importanti, dando loro amore e sostegno. I genitori devono conoscere la verità sulle situazioni che succedono e non farsi abbindolare da personaggi che non hanno nè arte e nè parte in questo mondo il cui unico loro scopo è trarre profitto ingannando i ragazzini.

In questo momento i ragazzi stanno soffrendo tantissimo, hanno bisogno invece di sorridere e divertirsi in campo perchè quando lo fanno si sentono liberi e felici, ma a causa di questa pandemia tutto ciò ora è bloccato e limitato. La libertà è molto preziosa e se manca in ogni cosa non è facile andare avanti vivendo la vita nel modo giusto. In conclusione volevo dire una cosa fondamentale per la mia persona: Dio è importante per me, mi ha dato la possibilità di essere un calciatore professionista, di realizzare il sogno che coltivavo sin da piccolo e, ancora oggi, mi sta dando la possibilità di stare vicino ai ragazzini e farli crescere. Dio ha ascoltato le mie preghiere e lo ringrazierò sempre per ciò che ha fatto per me e per la mia famiglia.”

Intervista a cura di Piero Vetrone