Filippini – Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17, 18 (A-B e Lega Pro), Primavera 1, 2 e 3.

L’ex centrocampista del Brescia Antonio Filippini, oggi allenatore, è intervenuto ieri pomeriggio in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini.

Tra i vari argomenti trattati quelli dell’Under 21, il minutaggio sui giovani e sui settori giovanili in generale.

Ecco uno stralcio delle sue parole:

Difficoltà dell’Under 21?

“Vi spiego…Mio fratello lavora nello staff dell’U19 dopo due anni nell’U17. I ragazzi quando arrivano a 18-19 anni, per due-tre anni non giocano più. Ad esempio Esposito dell’Inter: dall’Under 17 alla Primavera ok, poi alla SPAL ha giocato poco, ora a gennaio è andato al Venezia e le cose non sono cambiate molto. Questa situazione danneggia i giovani per esperienza, fisicità e intensità. All’estero invece li fanno giocare, quasi tutti in prima squadra e anche da titolari….”

Valorizzazioni economiche e/o quote obbligatorie per i giovani? 

Danneggiano il sistema. Ho allenato sia la D che la C e i ragazzi fanno i calcoli, perché con le regole sanno che se per esempio ci sono due 2000 fuori, il terzo deve giocare e può persino dare meno in allenamento a discapito della meritocrazia. In Germania i ragazzi di 15-16 anni si allenano quattro-cinque volte a settimana, qua solo tre. A fine anno sono anche 50-60 allenamenti di differenza, tantissimi, e infatti sono più pronti. Considero ottima l’idea delle seconde squadre a questo punto come ha fatto la Juventus…”

Chi deve cambiare le cose?

“Credo che la FIGC debba dare una regola non di minutaggio sui giovani, ma magari imporre che il 10% degli introiti vengano destinati al settore giovanile. Gli allenatori delle giovanili vanno stipendiati adeguatamente, per molti è quasi un dopolavoro dove guadagnano 500 euro, senza una formazione specifica, che va a discapito del ragazzo. Purtroppo sono trent’anni che sento parlare di settore giovanile, ma più si va avanti e più si taglia in favore solo della prima squadra…”