Verona e Napoli saranno impegnate la settimana prossima nell’ultimo turno, prima della lunga sosta, contro Frosinone e Sampdoria.
L’Hellas Verona di mister Paolo Sammarco, subentrato da qualche settimana a Bocchetti ormai coach della prima squadra, era in un ottimo momento di forma dopo le due vittorie consecutive contro Cesena e Atalanta. Anche il Napoli Primavera, dopo un inizio di stagione contornato da tante tantissime sconfitte, aveva rialzato la testa raccogliendo ben otto punti nelle ultime quattro giornate allontanandosi dalla zona caldissima.
Erano queste le premesse della sfida giocata questa mattina alle ore 13:00 al “Sinergy Stadium” di Verona per la dodicesima giornata del campionato Primavera 1. Partono fortissimo i ragazzi di mister Nicolò Frustalupi sfiorando il vantaggio prima con Rossi e poi con Hysaj la cui conclusione dà l’illusione ottica del gol.
I padroni di casa però alzano la testa e vanno vicini al vantaggio intorno alla mezz’ora con Schirone che saggia i riflessi di un attentissimo Boffelli. Nel finale di primo tempo si riaffacciano ancora i partenopei col solito Rossi che chiama il portiere scaligero Boseggi all’intervento basso.
La ripresa è più vivace e vede il Verona andare a centimetri dal gol ancora con Schirone il cui tiro tocca la traversa e rimbalza sulla linea di porta, per l’arbitro la palla non è entrata. L’episodio che potrebbe cambiare la partita arriva al 55′ quando i gialloblù restano in dieci perchè Bragantini viene espulso per un fallo di reazione su Barba.
In vantaggio di un uomo, il Napoli prova a fare male agli avversari un paio di volte con Marranzino ma anche con Barba e Spavone, trovando sempre di fronte un muro invalicabile. Ma a poco più di cinque minuti dalla fine l’arbitro decreta un calcio di rigore per il Verona per un fallo di mano commesso da Hysaj sulla conclusione di Caia, dal dischetto si presenta lo stesso attaccante classe 2003 che spiazza Boffelli.
E’ la rete che regala tre preziosissimi punti ai veneti (anche in chiave salvezza) e fa tornare a casa con i capelli tra le mani i campani, oggi apparsi un pochino spreconi ma anche sfortunati.
Articolo a cura di Marco Lepore