INTERVISTA – Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17, 18 (A-B e Lega Pro), Primavera 1, 2 e 3.

Era fine maggio 2020, periodo in cui si viveva in pieno il primo LOCKDOWN ed il calcio giovanile era fermo già da quasi 3 mesi.

Alla redazione di marcheingol.it il Presidente Alessandro Andreoli della società dilettantistica “Giovane Offagna SBA” in provincia di Ancona annunciava in quei giorni il suo pensiero in merito allo stop imposto ai campionati giovanili (e non solo).

Nello specifico Andreoli, alla domanda come cambierà il calcio giovanile dopo il Covid 19?” aveva risposto come di seguito indicato:

Non so come potrà cambiare, ma di una cosa sono certo e cioè che la nostra attività dovrà cambiare.
L’esperienza della pandemia ci ha catapultato dentro un mondo che non immaginavamo e dal quale sono certo che prima o poi usciremo.

Ma quando ne saremo usciti, non troveremo il mondo di prima e quindi anche per quanto riguarda l’attività delle società sportive, sarà fondamentale iniziare ad immaginare ora quello che potrà essere domani e che non è quello che abbiamo lasciato.

Ci vuole creatività. Probabilmente le modalità per l’esercizio delle attività, degli allenamenti e degli orari andranno ripensate o forse reinventate totalmente.

Ci vuole razionalità. E ancora più passione. E solo chi farà lo sforzo oggi di immaginare il futuro che vuol costruire, avrà maggiori chance di confrontarsi con successo in quello che sarà lo scenario post Covid 19…”

E chissà ora, con il calcio giovanile fermo da settimane a causa di questa seconda ondata della pandemia, se le sue parole possano trovare conferme nei fatti o rappresentare veramente un nuovo inizio (sicuramente dall’anno prossimo) su come vedere, intendere e gestire il calcio giovanile nel futuro…