In questa ultima giornata si sono giocate in contemporanea le sfide Napoli-Hellas Verona, Lecce-Torino e Milan-Genoa.
Era una domenica ad altissima tensione, non solo a causa delle temperature elevatissime, ma anche per diverse formazioni impelagate nella lotta per non retrocedere in questa ultima giornata del campionato Primavera. Napoli, Milan, Genoa e Lecce impegnate per evitare di riempire gli ultimi due slot che varranno lo spareggio play out.
I partenopei di mister Nicolò Frustalupi, dopo essersi letteralmente suicidati nella sfida di Ferrara della settimana scorsa sul campo della Spal già retrocessa, avevano bisogno di un solo punto in casa contro l’ Hellas Verona già ormai salvo.
Nel primo tempo il Napoli parte forte nei primi minuti e trova la rete del vantaggio col solito Ambrosino che sfugge al suo diretto avversario e trafigge il portiere Patuzzo. Diciottesimo sigillo stagionale per il capocannoniere del torneo che, per esultare davanti al suo pubblico dell’ “Arena” di Cercola, si toglie la maglietta e si guadagna l’ammonizione. Al 5′ arriva il pareggio degli scaligeri su calcio di rigore per un fallo ingenuo di Saco su Caia, dal dischetto il numero 27 non lascia scampo al numero uno avversario Idasiak.
Il ritmo cala vertiginosamente col Napoli che vuole gestire, cosa mai riuscita in stagione nelle precedenti ventinove giornate, ci provano D’Agostino con una bella iniziativa e lo stesso Ambrosino poco dopo ma tra gli ospiti Pierobon crea insidie alla retroguardia azzurra. Le squadre vanno così al riposo col punteggio di 1-1.
A inizio ripresa i padroni di casa sono una furia e al 2′ Saco prova a riscattare l’ingenuità del primo tempo ma trova sulla sua strada una strepitosa risposta di Patuzzo. Anche qui pian piano il match si spegne e e si ascoltano soprattutto i risultati dagli altri campi, non positivi perchè il Lecce vince e il Milan condanna il Genoa ai playout.
Al 66′ il Napoli resta in dieci perchè Ambrosino commette un fallo da ammonizione e si guadagna il secondo giallo che costringerà a un finale di sofferenza. Paura, cambi assurdi e incapacità di gestire un gruppo mai così forte nella gestione ADL da parte del tecnico Frustralupi fanno il resto col portiere Idasiak che ancora una volta la combina grossa uscendo a farfalle sul colpo di testa innocuo di Flakus che vale il 2-1 esterno all’82. Un portiere classe 2002 da una “vita” in Primavera invece di provare esperienza con i “più grandi”.
Potremmo raccontare della scelta di attendere altri cinque minuti prima di inserire un attaccante vero per provare a raddrizzare un match, o di una squadra che l’anno prossimo potrebbe disputare accanto alla Youth League il campionato Primavera 2 ma servirebbe a qualcosa?
Questa squadra palesa tutti i limiti di un sistema Napoli che, secondo il sottoscritto, non riesce a tenere a bada (purtroppo neanche a livello giovanile) procuratori che continuano a vantarsi dei propri assistiti come fosse una Ferrari da vendere invece di aiutare i ragazzi nella crescita. Cosa è successo qualche settimana fa per l’Under 17 è sotto gli occhi di tutti, col playoff disputato senza sette elementi per motivi disciplinari.
Ora la squadra si giocherà il playout contro il Genoa ma forse sarebbe ora che a Napoli più che indignarsi per un terzo posto in Serie A, si pretendesse un’organizzazione reale del settore giovanile a partire dalla costruzione del convitto e di campo di calcio di proprietà.
Articolo a cura di Marco Lepore