Il settore giovanile del Napoli non vive un bel momento. Su 5 categorie nessuna si trova ad ora nei piani alti della classifica.

ANALISI SUL MOMENTO DEL SETTORE GIOVANILE AZZURRO.

Il settore giovanile azzurro quest’anno è stato messo a dura prova dal cambio girone, lasciato quello del sud i partenopei si sono confrontati con le forze del centro-nord ed i risultati sono almeno rivedibili.

In questa analisi si parlerà della Primavera, argomento già varie volte trattato, ma anche delle Under.

SCELTA ALLENATORI

Quest’anno si è scelto di puntare su due scommesse, sia in Under 16 (Annunziata) che in Under 17 (Galizia).

Due tecnici nuovi, giovani e con poca esperienza che lo scorso anno erano i “secondi” in U15 e U16. Bravi e coraggiosi nella scorsa estate ad accettare, a mio avviso la “sfida”, ma ad oggi questa scommessa non pare poter essere vinta. Le due squadre 2007 e 2006 stanno facendo fatica sia dal punto di vista dei numeri che del gioco, sono troppe le cose che non vanno e parecchi i giorni bui rispetti a quelli col sole.

In Under 15 abbiamo l’esempio opposto, un allenatore storico: mister Sorano. Forse si dovrebbe dar spazio a profili più giovani e che abbia un approccio tecnico e caratteriale un pò più in linea con la nuova generazione. Risultati e gioco latitano e forse dopo qualche anno servirebbe più in altre posizioni questa figura che in panchina. Nostre supposizioni, in fin dei conti.

 

In Under 18 si è scelto un profilo di buon livello quale mister Andrea Tedesco. La squadra sta subendo delle sbandate e viene da 4 sconfitte consecutive, però riconosciamo che il gruppo ha un gioco e un’anima, nonostante anche qui ci siano spesso delle scelte forzate o al limite. Il Napoli partecipa al Campionato Under 18 per la prima volta nella sua storia. Negli anni precedenti tanti top club hanno avuto difficoltà in questa categoria, ma ora serve una svolta anche nei risultati.
Ottime le vittorie ottenute contro Lecce in trasferta, Samp e pareggio contro Bologna, da dimenticare il 6-2 di Cesena ed il 3-0 sul campo del Genoa.
Nell’attività di base invece il Napoli ha un quintetto di allenatori bravi e che da anni migliorano i piccoli talenti azzurri, forse qualcuno in ottica futura dovrebbe essere promosso.

 

SCELTA CALCIATORI

Bisogna partire dal presupposto che nel Napoli, all’interno dei gruppi delle varie Under, giocano tutti calciatori campani, questo deve essere un orgoglio per tutti, nessun’altra società professionistica importante oltre il Napoli dà cosi spazio al proprio territorio. Una Campania completamente “devastata” ogni anno dalla partenza di tante giovani promesse per club del Centro-Nord, ma questa è una storia che va avanti da tempo.

Il Napoli punta sul prodotto “Made in Campania”, spesso questa scelta può rappresentare anche un boomerang, perchè ti confronti con società che guardano in Italia e in Europa e acquistano calciatori magari non più forti ma sicuramente più pronti.

 

Un’altra limitazione è il budget concesso al settore giovanile (sempre troppo poco) per fare mercato, difficilmente lo staff dirigenziale azzurro riesce a potenziare le squadre dopo l’Under 15, perchè bisognerebbe acquisire calciatori da altre società professionistiche nella maggior parte dei casi.
Il Napoli cerca spesso il “jolly” da società dilettantistiche, in alcuni frangenti i calciatori arrivati si sono rivelati importanti.

 

La società azzurra lavora benissimo nella costruzione delle squadre fino all’Under 14 riuscendo ad acquisire talenti importanti, poi però va a scontrarsi con la legge del mercato. Anche le Scuole Calcio campane aspettano che i ragazzi compiano i 14 anni per cederli a società fuori regione per ricevere un guadagno maggiore, talvolta anche per scelta dei genitori che preferiscono un’altra realtà a quella napoletana. Il Napoli non partecipa ad aste, salvo rare eccezioni (poche ma esistenti), quindi spesso i più forti o “di prospettiva” vanno via dalla propria terra. Un vero peccato, ma succede anche questo…

LA FUGA DEI TALENTI CAMPANI

Questo è un bel luogo comune. Il Napoli può avere delle rose ampie fino ad un massimo di 25 elementi, e sapete quanti talenti della Campania vanno via ogni anno???

Nella classe 2008 se ne contano una cinquantina, può mai acquisirli tutti il Napoli? E poi quelli presenti già nella rosa azzurra non andrebbero a loro volta fuori Regione? E’ un cane che si morde la coda, la verità è che bisognerebbe cercare di prendere quelli che in prospettiva sono i migliori ma qui ci sono valutazioni tecniche e oggettivamente si può sbagliare Alla lunga si vedrà poi chi ha ragione, al momento nel campionato giovanile in Italia ci sono veramente pochi prodotti campani che sono protagonisti, due massimo-tre parliamo di D’Andrea, Vinciguerra forse Gala.

Quindi, su quelle che sono le valutazioni tecniche di oggi avremo sicuramente un riscontro tra qualche anno, vedremo chi sarà protagonista. Ad oggi il Napoli è il club che mette in mostra realmente i talenti del territorio campano e solo nella Primavera (ma nelle ultimissime stagioni) la rosa è allargata ad alcuni stranieri. E per ora i risultati positivi non sono arrivati.

PRO E CONTRO DI ESSERE CALCIATORI DEL NAPOLI

Un’altra problematica è quella dei talenti cresciuti fino a 13-14 anni, vestono la maglia del Napoli, poi vengono “scippati” da altri club “Pro” che, complice un regolamento scriteriato e da rivedere assolutamente, con una manciata di euro liquidano la vecchia società.

Ma è cosi positivo andare altrove? Come detto sopra si vedrà alla lunga cosa accadrà. Il Napoli, qualche anno fa, fece giocare con i 2001 il classe 2002 Spina (a Vicenza nei play off Vicenza-Napoli Under 15) che a fine anno sposò la causa Juventus dando il ben servito alla società partenopea. Ad oggi possiamo dire non so quanto abbia fatto bene questa decisione visto che il calciatore alla Juventus non è arrivato neanche in Primavera con i bianconeri.

 

Detto questo però il Napoli dovrebbe limitare questo fenomeno che lo vede vittima.
Quest’anno nella nostra Under 15 mancano tre elementi da nazionale come Modugno Malafronte e D’Agostino calciatori che oggi hanno sposato altre cause ma sono stati protagonisti negli anni passati in maglia azzurra.

 

I mancati e grossi investimenti sul mercato rendono il Napoli una delle società che in percentuale porta in Primavera tanti calciatori cresciuti nel vivaio. Dei sei convocati da mister Spalletti per il ritiro in Turchia ben tre indossano la maglia azzurra da quando avevano 10 anni. Ed è una grande bella soddisfazione!

Per il Napoli ciò rappresenta un punto di forza importante, spesso non tendono a sostituirti come fanno altrove con calciatori più pronti magari stranieri, ma aspettano l’evoluzione e la crescita del talento (Vergara e Ambrosino insegnano che il talento va aspettato).

LA CARENZA NELLE STRUTTURE

Parliamo adesso di un’altra critica che spesso è dietro l’angolo. Il Napoli non possiede un centro sportivo di proprietà. E’ vero, sacrosanto che il Napoli non è proprietario di strutture sportive e ricordiamo anche il “Konami Center” di Castelvolturno non è di proprietà.

Ma questo incide davvero sui risultati? A guardare la prima squadra non si direbbe ed oggettivamente anche per il settore giovanile potrebbe essere cosi. I ragazzi si allenano tra il complesso Kennedy (2 campi a 11, 2 da 8 e 3 da 7) e lo stadio “Piccolo” di Cercola (super ristrutturato per le universiadi).

Se il complesso sportivo sia di proprietà o meno, a nostro avviso conta poco. L’importante è l’efficienza ed il pieno controllo, bisognerebbe migliorare il manto erboso dei campi e soprattutto avere sul complesso l’assoluta priorità in termini di tempo e spazio.

Ricordiamo che, investendo su calciatori campani, il Napoli non ha bisogno di un vero e proprio convitto, qualche calciatore fuori regione presente in Primavera alloggia comunque in Hotel. E allora che si migliori la qualità dei posti e del tempo, la piena proprietà o l’usufrutto incidono solo sulla crescita patrimoniale della società.

STAFF DIRIGENZIALE

Gianluca Grava e Gigi Caffarelli sono da anni al comando del settore giovanile azzurro, il lavoro svolto si deve valutare non perchè il club si chiama Napoli ma bensì in base alle risorse che si hanno. Nessuno può nascondere che un top club italiano come il Napoli spende molto meno di altre tante realtà sul territorio anche di categoria inferiore. E su questa cosa la società non è difendibile, un aumento importante di disponibilità finanziaria sarebbe auspicabile, soprattutto nella annate in cui la prima squadra partecipi alla Champions League.

La dirigenza spesso ha anche fatto miracoli, ma quelli non possono riuscire sempre. Bisognerebbe dare la possibilità di operare con un budget più grosso, sono sicuro che i risultati sarebbero migliori.

Detto ciò anche la dirigenza a nostro avviso ha commesso degli errori di valutazioni sia nella scelta dei tecnici quest’anno che in quella dei ragazzi. Nel calcio chi non opera non sbaglia ed è giusto sia cosi, poi nel calcio giovanile è molto difficile valutare i ragazzi, nella crescita e nella prospettiva, a mio avviso qualche ragazzo “svincolato” per la mancanza di fisico andava tenuto, ma questo è sempre una considerazione soggettiva.

CONSIDERAZIONI FINALI

Nel calcio giovanile i risultati contano fino ad un certo punto, ciò che realmente conta è la crescita dei ragazzi anno per anno, anzi mese x mese, perchè il vero patrimonio del Napoli non è il centro sportivo, il vero patrimonio azzurro sono i centinaia di ragazzini che inseguono un sogno con la maglia di partenope addosso.

I ragazzi vanno anche tutelati, coccolati, cresciuti, vanno messi in primo piano e “puniti” quando si deve per la loro crescita ovviamente anche umana e professionale.

Se si avverte la sensazione che possano essere limitati si deve agire, perchè oggi chi sceglie il sogno Napoli è un coraggioso, è un romantico, una persona innamorata anche dei colori azzurri.

E allora basta poco per migliorare l’organizzazione, basta davvero poco per invertire la tendenza e zittire tutti quelli che parlano per dare aria alla bocca.

Bisogna avere sempre rispetto per le opinioni altrui, ma quando a parlare sono personaggi che mai hanno varcato la soglia del “Kennedy” allora non va bene! Per tante persone è più facile esaltare il talento di un campano che veste un’ altra maglia rispetto a quello di un giovane calciatore che vesta la maglia del Napoli. Intanto, il giovane talento campano può coronare il sogno che tanti altri non hanno nemmeno sfiorato…

INSIGNE……INSEGNA!!!!

Articolo a cura di Pietro Pieri per TuttoCalcioGiovanile.it