Task Force – Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17 (A-B e Lega Pro), Berretti, Primavera 1 e 2.

Non solo calcio giovanile giocato, ma anche studiato tramite magari confronti, considerazioni e pieno di miglioramenti tattici da attuare nel corso del tempo.

A tal proposito, durante la quarantena, si è sviluppato un gruppo di lavoro, tramite anche mister Alessandro Vittorio Formisano attuale tecnico del Benevento U17, che -attraverso la piattaforma Google Meet per le riunioni video, ha cercato di guardare oltre rispetto agli schemi tradizionali.

Ben ventiquattro meeting effettuati, ovviamente gratuiti, per sviluppare alcune metodologie di lavoro, un vero e proprio movimento per “tenere legati” molti addetti ai lavori (anche stranieri), grazie all’intervento di mister Formisano. Inizialmente ha “riunito” 30 persone, poi salite a circa 300 catturando, quindi, sempre più attenzione e curiosità.

Serate in cui alcuni professionisti hanno confrontato le proprie idee migliorandosi molto sotto tanti aspetti. Ospiti nazionali e internazionali, tra questi Filippo Galli, Igor Oca Pulido, Zsolt Szekely, Federico Coppitelli, Michele Santoni che hanno contribuito a far capire che dal basso si sta muovendo qualcosa per portare la cultura del calcio, soprattutto giovanile, verso una visione orientata maggiormente al percorso, meno ai risultati a breve termine.

Durante questi meeting, tra l’altro aperti a tutti, sono stati molti i laboratori di lavoro, gli spunti di riflessione e le metodologie studiate da applicare al calcio giovanile giocato uscendo, una volta per tutte, da schemi prefissati e tradizionali, dalla “sola” conquista della vittoria finale “rompendo” il tutto attraverso un movimento culturale nuovo che sente l’esigenza di migliorarsi, innovare e darsi da fare.

Condivisione e confronto tra di loro alla base di tutto che possa così rendere il formatore ancora più preparato e insegnare, con più convinzione, al ragazzo nuove tecniche e tipologie di percorsi formativi. Con un solo obiettivo: fare “meno danni” e “meno traumi” ai giovani in campo, perdere tante partite, ma costruire bene anzichè abbracciare la gloria personale e ottimizzare per vincere.

Questa nuova attività ha convinto anche molti allenatori a portare avanti un nuovo lessico da attuare nel mondo del calcio giovanile. 

Da anni, la maggior parte degli allenamenti giovanili vertono su una tipologia di progressione che va dal semplice al difficile partendo dal gesto tecnico. Il nuovo metodo “parla” anche di complessità, intesa come una serie di elementi legati tra loro importanti (il gioco non può essere diviso, fase possesso e non, transizioni ecc.. fanno parte di un ciclo da allenare in contemporanea). Il giovane calciatore non va limitato, deve scegliere liberamente la “giocata” senza pensare a tecnica analitica (con mancanza di avversario), schemi ed altro a vantaggio di un percorso libero per il ragazzo.

Provare e riprovare il gesto tecnico sapendo il “perchè” lo sta facendo, la finalità tattica e in una reale situazione di gioco.

Questo Movimento, in sintesi, vuole raggiungere alcuni obiettivi, tra questi:

1) Un nuovo Movimento Culturale interessato al confronto libero da parte di tutti i formatori tendente alla condivisione delle idee e alla progettazione sul lavoro da attuare ai ragazzi.

2) Rompere gli schemi dal punto di vista metodologico, capire che l’approccio deve essere globale e multi-disciplinare, il calciatore deve essere libero di scegliere.

Consideriamo, tra l’altro, che molti paesi (Portogallo, Spagna, Germania ecc) danno al calcio una tale importanza da farlo diventare oggetto di materia universitaria essendo lo sport esistente più complesso per dinamica e disciplina (comprende fisica -aspetto psicologico e neuroscienze).

3) Intervenire sul processo di crescita del ragazzo anche sul piano neurobiologico, avere le competenze per farlo senza condizionarne il miglioramento.