Giuseppe Fusaro – La nostra Redazione ha intervistato, in esclusiva, l’ormai ex tecnico del Benevento Under 16 A-B.
In Italia, nei settori giovanili, ci sono tanti mister che allenano con passione, gioia e molto spesso con il solo obiettivo di pensare alla crescita dei ragazzi anteponendo proprio quest’ultimo ed importante aspetto ai propri interessi personali. Tra questi sicuramente annoveriamo nell’elenco Giuseppe Fusaro, da tanti anni tecnico preparato, amato dai ragazzi e stimato da parecchie società.
La nostra Redazione ha avuto il piacere di intervistarlo, in esclusiva, ricordando tra l’altro che ha allenato negli ultimi anni tante squadre giovanili Under, tra queste Ischia, Paganese e Benevento.
Buongiorno Mister. Dopo parecchi anni si conclude la tua esperienza alla guida delle squadre giovanili Under del Benevento. Quali emozioni hai provato in questo periodo? Quanto ti ha arricchito questa esperienza vissuta nel Sannio?
“Buongiorno a voi. Si, è vero, dopo tanti anni si conclude la mia avventura a Benevento. Fino a questo momento, quella col club giallorosso, posso dire che è stata l’esperienza calcistica più bella da me vissuta. Le emozioni sono tante anche perché mi ritengo una persona molto passionale, ma forse le più belle, sono legate ai tanti esordi (Carfora, Talia) in prima squadra di ragazzi che ho avuto il piacere e la fortuna di allenare. Anche le vittorie ottenute a Trigoria contro la Roma, nel periodo in cui ho allenato le classi 2005 e 2006, le porterò sempre nel mio cuore.”
Quali sono i giovani che hai iniziato ad allenare tu per la prima volta (in questi anni a Benevento) e ora ( grazie anche agli altri mister) disputano campionati in categorie più importanti?
“Sicuramente esistono tanti ragazzi, tra questi qualcuno già ha esordito tra i grandi, altri a mio avviso lo faranno negli anni seguenti. Ricordo il terzino Gentile passato alla Fiorentina, oppure il centrocampista del 2003 Talia che nella scorsa stagione ha vissuto un’esperienza importante in Lega Pro con la prima squadra del Potenza. Chiudo citando ovviamente Lorenzo Carfora che ha esordito quest’anno in serie B, naturalmente tutto questo è avvenuto grazie alla grande organizzazione presente a Benevento che tiene moltissimo alla propria cantera. A breve, secondo le mie aspettative, esordiranno altri ragazzi come Prisco, Ciurleo e Ciprio”
Negli ultimi anni hai raggiunto gli Ottavi di Finale alla guida delle tue Under 16, subendo poi l’eliminazione prima contro il Milan di mister Ignazio Abate, poi quest’anno contro il Parma U16. Certamente quattro gare toste, difficili, in cui non avete demeritato? Puoi raccontarle?
“Gare sicuramente belle, difficili e intense che non dimenticherò. Sono state quattro grandi partite. Contro il Milan effettuammo una grande prestazione impattando nel secondo tempo meritatamente con Carfora nel match d’andata. Nella gara di ritorno facemmo un buon primo tempo, giocando alla pari, ma nella seconda frazione di gioco al “Vismara” uscì fuori la compagine rossonera con maggior qualità. Quel Milan poi, ricordiamolo, arrivò in finale scudetto perdendo contro la Roma.
Esiste anche un paradosso legato alla scorsa annata. Durante la stagione 2021-22, infatti, vincemmo con la nostra Under 16 sia contro la stessa Roma che contro il Milan. Nel campionato appena finita, invece, siamo stati eliminati segnando contro il Parma gli stessi numeri di gol. Infatti, abbiamo vinto 2-1 in casa e perso 1-0 fuori in Emilia, purtroppo abbiamo subito l’eliminazione a causa della peggior classifica. Il Parma U16 è una squadra organizzata, allenata da mister Valenti a mio avviso molto bravo, e tecnicamente superiore, ma posso dire con orgoglio che non abbiamo affatto demeritato. Anche il Parma poi ha eliminato ai Quarti l’Atalanta, ma poi in semifinale è uscito contro la Fiorentina”
Parliamo del futuro. Sei ancora deciso e pronto ad allenare i giovani, oppure sei aperto ad altre prospettive?
“Ormai sono ben dodici anni che ho la fortuna di allenare settori giovanili professionistici, ben venti inoltre che alleno. Ricordo che ho iniziato con i Giovanissimi Provinciali (annata 1988), un pò di polvere sicuramente ne ho mangiata e fortunatamente, facendo tanta gavetta, mi sono guadagnato ogni singola categoria. Non ho un passato da calciatore professionista, sai bene che a questo punto è davvero dura. Al momento ti dico che vorrei allenare qualche altro anno i giovani, ma anche se dovesse arrivare qualche progetto importante alla guida dei più grandi, mi sento pronto e deciso ad accettarlo. Successivamente le strade possono essere due: un’esperienza con i grandi, oppure assumere il ruolo di Responsabile di un Settore Giovanile.
Quanto ti è servito il tuo percorso extra calcistico??
“Credo mi sia servito davvero tanto perché mi ha aiutato a pensare in maniera diversa , ad avere più elasticità mentale. Aver praticato e insegnato più sport, infatti, mi ha regalato molti spunti da utilizzare per il calcio, che comunque resta un gioco, ed essendo tale, deve essere “compreso”. Quindi, aver giocato ad alti livelli (per me tali sono Serie A e Serie B ma in maniera duratura) ti può aiutare per capire prima alcune dinamiche di spogliatoio, ma non ti regala la bacchetta magica per saper allenare, che è una mansione totalmente diversa.