Improta – Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17, 18 (A-B e Lega Pro), Primavera 1, 2 e 3.

Grande novità in casa Turris per quanto riguarda il settore giovanile.

La società, al secondo anno consecutivo in Lega Pro, sta crescendo piano piano sotto tanti aspetti anche con la propria cantera corallina e nei giorni scorsi ha scelto una nuova ed importante figura che andrà a ricoprire il ruolo di Direttore Generale del Settore Giovanile: Giovanni Improta.

Ex calciatore negli anni ’60 e ’70 di squadre di Serie A e B, tra queste Spal, Napoli, Lecce, Avellino e Catanzaro, ha ricoperto, una volta smesso col calcio giocato, anche ruoli di Dirigente di alcuni club, di allenatore in serie C e negli anni scorsi anche di Presidente del Comitato Regionale Campania della F.I.G.C. Settore Giovanile e Scolastico.

Una figura, quindi, di spessore che testimonia come la stessa Turris abbia voglia e capacità di far crescere i propri ragazzi sotto tanti aspetti

Di seguito le parole rilasciate dal nuovo Dirigente Giovanni Improta nella conferenza stampa tenutasi mercoledì 3 novembre presso la sede della società Turris 1944 ai tanti giornalisti presenti in sala:

“Ringrazio innanzitutto la società Turris che mi ha scelto per affidarmi questo ruolo nel settore giovanile. Sono fiero e lusingato e ho accettato anche grazie a mio nipote Filippo che mi ha raccontato di un bel progetto esistente in questa società mettendomi in contatto con tante persone già attive da tempo, tra l’altro alcune già le conoscevo. Ho constatato la presenza di una buona organizzazione e quindi ho deciso di accettare. In passato molti ricordano che ho ricoperto la carica di Presidente Federale del Comitato Campano mostrando grande attaccamento ai giovani. Ringrazio anche il Presidente della Turris 1944 Antonio Colantonio, mio amico da tanto tempo, a cui ho comunicato la serietà con cui si svolgono certe mansioni in questa famiglia. Sono felice per la fiducia che mi ha concesso la società, vuol dire che ho dato qualcosa di positivo a questo mondo negli anni e ora andrò a ricoprire un ruolo di responsabilità mettendo al servizio della Turris la mia esperienza.

Per quanto riguarda i ragazzi del settore giovanile parto da un presupposto. Molti giovani calciatori sono spesso lontani da casa per parecchie ore e durante la giornata sono a contatto con allenatori e varie figure che rappresentano la società per cui sono tesserati. E sono proprio queste figure che diventano fondamentali a questo punto per i ragazzi i cui consigli, ed interventi ove si sbaglia, sono importanti per la loro crescita portandoli sulla strada giusta. Il primo obiettivo di un settore giovanile, a mio avviso, è quello di creare l’uomo. Ben venga anche che arrivi l’atleta ed il buon calciatore, ma i settori giovanili hanno questa grande responsabilità non indifferente altrimenti si fa del male alla famiglia e allo stesso ragazzo e questa situazione non mi piace. Nel momento in cui un ragazzo è stato inquadrato, può anche non diventare un bravo calciatore, ma avrà la possibilità di diventare un buon arbitro, un ottimo dirigente, un allenatore capace e saprà muoversi bene in questo mondo che trovo fantastico. Purtroppo ci sono alcuni personaggi in generale che trasmettono solo segnali negativi.

Ho sempre citato il calcio Napoli che non ha strutture importanti ed è fondamentale per i settori giovanili averne quante più all’avanguardia. Ci si può arrangiare, ma bisogna farlo in maniera professionale e professionistico senza trascurare nulla in quanto i giovani hanno necessità di farsi guidare da istruttori capaci. Noi al Sud, stante l’assenza di strutture adeguate e altri problemi che attanagliano il territorio, siamo a mio avviso capaci di fare tutto creando ottima organizzazione. Dobbiamo saper creare una buona immagine, avere idee chiare, non vendere fumo ed avere rapporti buoni con le istituzioni parlando in maniera onesta e sincera. 

Mi auguro che in molti stiano vicini a questo progetto che può regalare soddisfazioni e benefici a tutti, non solo alla Turris nel portare giovani in prima squadra, ma anche al collettivo in quanto se alla base esiste un’ottima organizzazione in tanti si avvicinano e si entra con positività nella case e nelle famiglie di tutti. Possono non arrivare risultati, ma deve arrivare la formazione dell’atleta, farlo crescere a livello fisico e tecnico in maniera positiva. A volte sono presenti giovani che fisicamente hanno bisogno di supporto di una certa serietà e magari vengono affidati, non parlo della Turris ovviamente, a istruttori non preparati. Ci vogliono quindi anche persone giuste che non devono sovraccaricare il ragazzo creandogli danni ma migliorarli sotto gli aspetti tecnici e fisici. Così facendo ci si può trovare anche col tempo soddisfatti per aver dato a dei ragazzi i giusti consigli e la giusta preparazione per la sua crescita d’atleta ed il nostro obiettivo è portarli anche il più in alto possibile. Sicuramente non siamo presuntuosi nel dire che li inseriremo tutti in serie A, ma anche in serie B e Serie C potrebbe essere un punto d’arrivo. Dobbiamo lavorare portando avanti la qualità, mi sta bene anche il numero per quanto riguarda la scuola calcio, ma nelle nostre squadre deve esserci qualità senza illudere nessuno.”