Udinese- Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17, 18 (A-B e Lega Pro), Primavera 1, 2 e 3.

Si è giocata questa mattina al centro sportivo “Capocasale” di Udine la sfida tra Udinese Como valida per la 7° giornata del campionato Primavera 2 girone A. Era un testacoda tra i friulani capolisti e i lariani invece fanalini di coda in classifica e il risultato alla vigilia sembrava quasi scontato.

Invece il primo tempo si gioca a un ritmo molto basso da ambo le parti a svantaggio dello spettacolo, con gli ospiti molto rinunciatari e i padroni di casa di mister Jani Sturm molto lenti nel giro palla e non in grado di costruire alcuna vera occasione da rete. L’epilogo dei primi quarantacinque minuti non poteva che essere uno 0-0 molto sonnolento.

Nella ripresa però la partita cambia registro e ne viene fuori una partita totalmente diversa, con l’ Udinese che al 54′ passa: cross dalla destra di Codutti e colpo di testa di Basha che insacca alla destra di Di Bella.

Non si fermano i bianconeri e al 60′ arriva anche il 2-0: c’è un errore della retroguardia comasca che permette a Kubala di involarsi sull’out di sinistra, il ceco classe 2000 arriva sul fondo e appoggia dietro per Lanesi che di piatto batte ancora il portiere avversario.

Sul 2-0 e col morale alle stelle a trenta minuti dal termine se ci fosse stato un allibratore presente avrebbe quotato il pareggio del Como a doppie cifre, e invece il calcio è davvero bello e imprevedibile perchè i ragazzi di coach Boscolo cambiano marcia improvvisamente.

Infatti al 75′ è Tremolada con una splendida conclusione dai venticinque metri che si abbassa improvvisamente a sorprendere Piana e riaprire i giochi. In pieno recupero arriva anche l’insperato pareggio degli ospiti: punizione di Duchino che Piana non trattiene, sulla respinta il più veloce  a fiondarsi sul pallone è Citterio che fa gioire tutta la sua panchina insaccando.

Termina così la partita tra Udinese e Como col punteggio di 2-2, con i padroni di casa che possono recriminare per non aver saputo gestire il risultato nel finale e i lariani che dimostrano di non volerci stare a essere considerati l’agnello sacrificale.

Articolo a cura di Marco Lepore