Baiano – Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17 (A-B e Lega Pro), Berretti, Primavera 1 e Primavera 2.

La Redazione di TuttoCalcioGiovanile ha intervistato in esclusiva Francesco “Ciccio” Baiano nell’ultima stagione alla guida del Pisa Primavera. Dopo aver pubblicato nei giorni scorsi la prima parte dell’intervista (clicca qui per articolo) ora la nostra redazione rende nota la seconda parte in cui mister Baiano si sofferma sulla sua esperienza negli anni ’80 da calciatore delle giovanili del Napoli raccontando anche il suo rapporto con Diego Armando Maradona.

 

1) Buongiorno Francesco, nelle scorse settimane il Consiglio Federale ha annunciato la retrocessione della Primavera del Napoli in Primavera 2. Per la compagine azzurra è il punto più basso toccato da quando ADL ha assunto la presidenza del calcio Napoli. Qual è il tuo pensiero in merito?

Si, purtroppo anche il Napoli è retrocesso. Due stagioni fa, invece, è toccato al Milan Primavera retrocedere nel campionato Primavera 2, ma la squadra è subito risalita addirittura con tanti punti di vantaggio sulla Spal seconda. Quindi, viste le notevoli differenze sui piani tattici e tecnici tra i campionati Primavera 1 e 2, a mio avviso il Napoli deve aver voglia di investire, di credere nei giovani, puntare sui talenti e con una società forte che si ritrova alle spalle potrà ritornare in Primavera 1 già tra dieci mesi.

Inoltre, i settori giovanili in Italia devono dotarsi di strutture per allenarsi bene e con costanza, ma invece vedo che dalla serie A alla serie C si fa fatica spesso a trovare campi o si cambiano in continuazione. Nulla viene dal…nulla!

 

2) Quali giovani erano presenti nella Primavera del Napoli in cui giocavi che poi hanno fatto strada nel calcio che conta?

Ho giocato un anno negli Allievi del Napoli allenati all’epoca da mister Riccardo De Lella. Era il 1984 e vincemmo la finale contro la Fiorentina. In quegli anni si giocavano le due gare di andata e ritorno, sia a Firenze che a Napoli, al centro sportivo di Agnano, il risultato fu di 0-0 e vincemmo poi ai rigori. Alla finale erano presenti 7000 spettatori, qualcosa di incredibile, e l’arbitro, dato che non riuscivano tutti a stare seduti in tribuna in quanto la capienza era di qualche migliaia, posizionò moltissime persone a bordocampo.

Poi l’anno dopo giocai in Primavera con mister Angelo Sormani soltanto un anno e poi dopo una piccola esperienza in prima squadra andai ad Empoli.

In quel periodo nelle giovanili del Napoli c’erano Taglialatela, il portiere Zazzaro, Massimiliano Favo, Rossiello, Vincenzo Minopoli che purtroppo ci ha lasciati qualche anno fa, l’attaccante Ciardiello, Patrizio Chianese che ha giocato in serie C tanti anni e poi i due Ciro Ferrara.”

 

3) In quegli anni Lei ha avuto modo di osservare spesso da vicino un certo Diego Maradona. Ci può raccontare qualche aneddoto sul campione argentino?

Su Diego, ormai, si è detto tutto. Ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi fenomeni e tutti avevano una caratteristica in comune che si chiama UMILTA’. Oggi in molti questa virtù si è persa in quanto capita che un piccolo giocatore crede di essere, con tanta presunzione tra l’altro, un fenomeno quando in verità non lo è. 

In quel Napoli giocavano campioni del calibro di Careca, Bruscolotti, De Napoli a latri che per me sono stati maestri di vita. Le loro ramanzine, quando capitava di riceverle, mi hanno fatto crescere tantissimo.

Su Diego ti dico che una volta nello spogliatoio mi disse di usare le sue scarpe da calcio, in quanto lui dopo due gare al massimo le cambiava sempre. Il problema è che lui calzava il mio stesso numero di piede, ma aveva la pianta larga perchè le sue scarpette erano su misura. Una volta glielo feci notare quasi imbarazzato e lui mi rispose di stare tranquillo che mi avrebbe messo sotto contratto con lo sponsor tecnico della Puma e ha mantenuto subito la parola. Diego era straordinario, mi ricordo che assisteva spesso alle gare della Primavera mettendosi dietro la porta e dava a noi ragazzi una carica in campo incredibile quando ci accorgevamo che ci osservava…

 

4) Lei negli anni ’80 ha militato nella Primavera del Napoli ai tempi di Maradona. Che differenze ha notato tra le Primavere dell’epoca e quelle di quest’oggi sul piano tattico, tecnico e comportamentale?

Quello che salta all’occhio subito e che oggi c’è poca voglia di sacrificarsi, si vuole tutto e subito cercando di arrivare in lato nel più breve tempo possibile. Da tempo dico ai giovani che bisogna fare sacrifici e parecchi anche. Negli anni ’80 militavo negli Allievi e nella Primavera del Napoli e ricordo che in quella squadra erano presenti giovani che avevano fame e voglia, si sacrificavano per ogni cosa. Parlo dei vari Ciro Ferrara, Taglialatela, Favo, Zazzaro e tanti altri.

Oggi di giovani calciatori che hanno fame se ne vedono pochi in giro, ci sono parecchie distrazioni e poca umiltà in alcune circostanze.

Intervista a cura di Piero Vetrone