Ghia – Tutto Calcio Giovanile si occupa delle categorie Nazionali Under 15, 16, 17 (A-B e Lega Pro), Berretti, Primavera 1 e Primavera 2.

Tra le compagini che hanno disputato un buon campionato nella categoria Under 15 A-B sicuramente va menzionata anche il Parma Under 15 allenato quest’anno da mister Gianluigi Ghia.

La Redazione di TuttoCalcioGiovanile.it ha avuto il piacere di conoscere “più da vicino” mister Ghia che, in esclusiva, ha risposto alle nostre domande inerenti la stagione terminata tre mesi fa.

(Clicca qui per Under 15 Parma le 4 migliori gare della stagione)

(Si ringrazia l’Uff. Stampa del Parma calcio 1913 per l’autorizzazione concessa)

1) Buongiorno mister, da quanto tempo allena nelle giovanili del Parma e quali esperienze ha vissuto in passato prima di approdare in gialloblù?

“Buongiorno a Voi, la stagione attuale corrisponde al mio terzo anno nel Parma Calcio e rappresenta un importante momento personale che coincide con un processo davvero unico e progressista del nostro Settore Giovanile. Ho avuto la fortuna di far parte di questo movimento dal suo inizio, dal 2017 ricoprendo il ruolo di collaboratore tecnico per due stagioni, prima in U.16 con Mr. Cardone, e l’anno successivo in U.17 con Mr. Gabetta. Due stagioni che reputo molto formative per la possibilità di confronto e condivisione interna continua.

Prima di questa esperienza, il percorso è simile a quello di molti giovani che ricoprono questo ruolo senza un trascorso da giocatore professionista. Una volta compreso che le competenze e le conoscenze di un formatore erano numerose e dovevano essere profonde, decisi di iniziare un percorso di formazione interdisciplinare, prima come collaboratore fisico nel settore giovanile del Mantova, per conoscere più da dentro la dimensione condizionale nel calcio, e successivamente come responsabile tecnico ed allenatore del settore giovanile del Salsomaggiore, società dilettantistica del mio paese.”

 

2) Quest’anno Lei ha guidato i 2005 del Parma vivendo una stagione abbastanza positiva. Dopo un pareggio casalingo arrivato contro il Sassuolo e una sconfitta subita sul campo del Genoa, alla 3° giornata avete battuto 4-0 la Juventus. Che gara è stata contro i bianconeri?

“Se dovessi riassumere l’idea personale del calcio giovanile in una parola, lo definirei processo. E la partita è soltanto un processo all’interno di un processo più ampio.
In sostanza, è più importante osservare il come si arriva ai risultati piuttosto che il risultato stesso. La prestazione dei giocatori è l’aspetto più importante, poichè è ciò che si ricerca durante l’allenamento, nel nostro processo di apprendimento.

E proprio in quest’ultimo, insieme al fattore animico, poichè i ragazzi furono bravissimi ad approfittare delle situazione successive al primo gol, che si trova la risposta alla sua domanda. L’esito della partita ci diede consapevolezza del percorso verso il raggiungimento del nostro obiettivo: ricercare un miglioramento continuo individuale e collettivo.”

 

3) Il vostro cammino in campionato, a nostro avviso, andrebbe diviso in due fasi. Da settembre a dicembre avete vinto tante gare importanti e dato prova di grande forza contro squadre blasonate, ma tra gennaio e febbraio 2020, ad eccezione del successo ottenuto a Sassuolo, avete perso le restanti 5 gare consecutive allontanandovi dalla zona play off. Come mai questa improvvisa inversione di tendenza? A suo avviso qual è stata la causa?

“Come le dicevo nella risposta precedente, è rischioso associare una linearità di causa-effetto tra prestazione e risultati. Se ci soffermiamo a quello rischiamo di andare fuori strada, ma allo stesso tempo sono convinto che la sconfitta abbia dentro di sè un elemento fondamentale, quello della profonda riflessione che spinge al vero miglioramento.

Per questo ho riflettuto molto a questa tendenza e mi pongo ancora tante domande, alle quali servirà una contro-prova. In ogni caso le risposte le riconduco agli allenamenti e non mi riferisco a quelli di quel periodo, ma nel processo di allenamento e soprattutto di apprendimento, di come noi allenatori lo abbiamo favorito mediante le proposte e di come lo abbiamo influenzato emotivamente.”

 

4) Quale vittoria ottenuta in questa stagione ricorda con più gioia e soddisfazione?

Se devo ripensare a una partita vittoriosa con un grande carico emotivo, le dico la partita con la Fiorentina. Questo è legato alla prestazione, alla capacità dei ragazzi di interagire con il contesto di gioco, per il clima che si percepiva nello spogliatoio prima e durante la partita e per il periodo della stagione nel quale eravamo.

Un’altra partita di cui sento ancora forti emozioni fu la prima partita di campionato con il Sassuolo, dove nei minuti finali di una partita in svantaggio ma con predominio del gioco, i ragazzi furono bravissimi nel riconoscere con pazienza il vantaggio per progredire, sviluppare e finalizzare, firmando il gol del pareggio. È una partita che ricordo con grande soddisfazione, perchè l’azione del gol rappresentò un rinforzo molto positivo della nostra idea di gioco.”

 

5) Nella sua rosa ci sono tanti giocatori validissimi, tra questi si è messo in mostra sicuramente anche bomber Marconi autore di parecchie reti. Che tipo di giocatore è secondo Lei e che margini di miglioramento può avere nei prossimi anni?

“Credo che Giacomo sia un giocatore molto importante per questa squadra, così come i suoi compagni. Spesso è lui a valorizzare il gioco della squadra con il gol, ma senza la squadra (e sottintendo anche lui) siamo tutti convinti che non avremmo il gioco. Ogni ragazzo ha portato qualcosa di suo dentro alla squadra! Parlare di un singolo giocatore mi sembra scomporre una parte da un tutto che lo renderebbe riduttivo.

Sono contento per le chiamate in Nazionale Giovanile, sono esperienze che non capitano frequentemente e questo lo responsabilizza ulteriormente nei confronti dei suoi compagni. Conoscendolo, sa molto bene che dovrà continuare ad allenarsi con auto-esigenza per migliorarsi perché questo è determinante per il suo percorso.”

 

6) A fine febbraio il campionato si è fermato per l’emergenza Coronavirus. Cosa ha detto ai suoi ragazzi in questi 3 mesi di inattività per tenerli sempre con il morale alto?

“Questo triste momento ha cambiato molto le nostre abitudini, il modo di vedere le cose e di allenarci. Quello che possiamo fare è accompagnarli in un percorso di crescita personale, proponendo un programma settimanale con elementi tecnici e condizionali in cui possano sentirsi coinvolti e motivati a partecipare. In alcuni casi anche individualizzati.

Dobbiamo riuscire a trovare il lato positivo di questo periodo: credo che si possa identificare nell’attenzione al miglioramento personale e alla perseveranza nei compiti individuali. È una questione di scelte, che dipendono unicamente da ciascuno di noi!”

Intervista a cura di Piero Vetrone

RIPRODUZIONE RISERVATA ©