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IL PUNTO SULLA PRIMAVERA DEL NAPOLI

La nuova Primavera azzurra del nuovo tecnico Emmanuel Cascione prende forma. Dopo le fatiche del ritiro, in cui si sono giocate alcune amichevoli e poi 2 gare ufficiali, si comincia a vedere la mano del tecnico ed un identità di gioco.

Il modulo scelto è il 3-4-3, gli elementi cardine sono rappresentati dagli esterni di centrocampo, al momento le ali azzurre sono Potenza a destra e Romano a sinistra che stanno dando ampiezza e intensità, risulta anche interessante l’esperimento di Acampa su tutta la fascia. Intuizione che puo’ essere giusta viste le qualità del ragazzo espresse sin dai tempi dell’U14 regionale, per Acampa ieri contro la Lazio anche un eurogoal all’attivo. Nelle ultime ore il Napoli ha messo sotto contratto il 2002 Nathaniel Amoah che competa cosi’ il pacchetto dei motorini azzurri.

La squadra ha già le idee abbastanza chiare: tanto possesso palla, vuole comandare il gioco partendo da dietro, anche rischiando la giocata, non butta mai la palla cercando ove possibile la giocata verticale attraverso il gioco. Gli esterni d’attacco si accentrano lasciando le linee esterne alle ali coprendo cosi’ l’area di rigore. Inoltre la squadra effettua un pressing organizzato, quando riconquista palla riparte veloce, denotando buonissimi principi di gioco.

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Per il ruolo di portiere c’è l’imbarazzo della scelta. Il 2002 Idasiak è il veterano, ma nelle ultime due gare il titolare è stato il 2003 ex Real Casare Ciro Pinto che si è dimostrato affidabile. Pinto nella gara di ieri contro la Lazio ha parato anche un penalty nel finale, ma non sono da sottovalutare le candidature di Baietti e Daniele.

La difesa a 3 non è una novità per i “vecchi” Primavera, mentre per i 2 centrali 2003 Sepe e Barba è un modulo nuovo, ma si stanno adattando alla grande e con personalità. Costanzo e D’Onofrio, invece, già lo scorso anno giocavano con questo modulo di gioco e rappresentano una coppia affiatata, entrambi forti sull’uomo, ma anche bravi a giocarla da dietro. Gli azzurrini hanno trovato in Oscar Archimede Guarino il centrale della linea a 3, il leader, colui che comanda la difesa da dietro. Guarino e’ un 2001 fuoriquota e deve continuare a dare esperienza e personalità alla squadra.

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Sulla mediana qualità e quantità. Il capitano Ceparano regala intensità e velocità alla manovra , Sami è il geometra dal piede educato, poi c’è Iaccarino un concentrato di talento e personalità: pressa da incontrista, ma possiede la qualità del fantasista, contro la Lazio ha sfornato una prestazione importante. Marrazzo e Virgilio hanno fisicità, ma anche piedi buoni. Entrambi danno la possibilità al mister  di variare il tema di gioco e il modo di giocare in mezzo, i due consentono di giocare anche di “sfondamento”. Tra i centrocampisti e gli esterni c’è Vergara che può fare ogni cosa avendo piede e gamba per essere impiegato sia sull’esterno che nel mezzo capace di interpretare il movimento a venire dentro che vuole il mister alla perfezione.

La qualità degli esterni d’attacco è altissima. Cioffi sta dimostrando di avere la personalità giusta per prendersi sulle spalle il peso offensivo, in coppia con Romano sul lato sinistro sta facendo il bello e il cattivo tempo in questo primo scorcio di stagione.

Poi c’è il classe 2003 Bruno Umile, giunto al quarto anno in maglia azzurra. Ruolo esterno offensivo, possiede numeri realizzativi degno dei migliori bomber. Contro i biancocelesti ha giocato sul lato destro, può rendere bene anche in quella posizione per come attacca la porta.

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D’Agostino è il baby azzurro che ha “adottato” Gattuso a Castel di Sangro. Può giocare indifferentemente sui due lati offensivi in quanto la sua velocità è un arma da sfruttare al meglio anche quando si decide di aspettare l’avversario per poi lanciarsi in contropiede. Negli ultimi anni ha giocato spesso sotto età.

Le due boe sono Altomare e Ambrosino che seguono bene le direttive tattiche richieste da mister Cascione. Il coach chiede un attaccante che faccia a sportellate, che venga a giocare la palla ed apra gli spazi agli esterni che vengono dentro il campo, entrambi rappresentano due ottimi interpreti delle idee offensive del mister ex Cattolica.

Questo gruppo, giocando al massimo e lavorando duro, puo’ riportare il Napoli in Primavera 1 in quanto al suo interno è presente un mix di talento, esperienza e fisicità, ma anche una buona dose di napoletanità che non fa mai male. L’idea di gioco è chiara, gli interpreti stanno imparando i movimenti, il resto lo farà il talento…

Articolo a cura di Pietro Pieri

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